Harry Stephen Keeler (1890-1967) è davvero uno dei più “strani” scrittori di tutti i tempi: autore di successo negli anni Trenta (culminato con la trasposizione in celluloide di un paio di suoi romanzi, in una delle quali il protagonista è un certo Bela Lugosi), artefice di un corpus torrenziale che supera i settanta titoli, Keeler è stato poi dimenticato a causa della sua stravaganza, per poi essere riscoperto in parallelo con il fiorire della controcultura degli anni Sessanta, della quale è diventato uno dei feticci grazie alla sua bizzarra miscela di grottesco, di filosofie occulte e orientali, di follia e coerenza sperimentale. Insomma, Keeler è il “grandioso genio folle della letteratura americana”.
Keeler ha influenzato profondamente alcuni scrittori a noi più vicini nel tempo, tra cui Neil Gaiman, John Russell Fearn e Thomas Pynchon.