
Scott-Heron Gil
Gil Scott-Heron è morto in ospedale a New York il 27 maggio 2011. La notizia del decesso è stata diffusa dal suo editore, Canongate Books. ShaKe è stato l’unico editore italiano a pubblicare un suo libro; “La fabbrica dei negri”, un incandescente romanzo ambientato negli anni settanta in una università nel Sud degli Stati Uniti, dove uno scontro tra un gruppo di studenti e il proprio preside, un nero che ha alle spalle le lotte per i diritti civili degli anni Cinquanta e Sessanta, giungerà attraverso una progressiva radicalizzazione fino all’aperta rivolta. Gill Scott-Heron è considerato il padre del rap «Se facciamo quel che facciamo è grazie a lui» ha dichiarato Chuck D dei Public Enemy. In diversi hanno reso omaggio al poeta- cantante: « Che Gil Scott-Heron riposi in pace: ha influenzato tutto l’hip hop», ha dichiarato il rapper Eminem. «RIP a uno dei più grandi», ha aggiunto Snoop Dogg, mentre altri omaggi sono stati fatti da Beastie Boys, Usher ou Diddy (ex Puff Daddy), in pratica la crema dell’hip-hop americano. Il tributo definitivo è arrivato da Chuck D, il fondatore dei Public Enemy, la «Storia del rap»: «Se facciamo quel che facciamo è grazie a lui». E anche altri mondi si sono uniti al cordoglio: i Radiohead hanno pubblicato un elenco di canzoni di Scott-Heron sul loro sito. Gil era nato a Chicago, il primo aprile del 1949, ma cresciuto nel Bronx di New York, quartiere difficile e perfetto crogiuolo per le sue riflessioni sulla guerra tra poveri dell’Altra America, così lontana dal volto rispettabile, pulito e inevitabilmente bianco, dominante nei media. Dopo aver pubblicato nel 1969 il primo romanzo, The Vulture (L’avvoltoio), Gil dedica proprio ai grandi network e alla manipolazione dell’informazione ad opera delle rispettive, bianche proprietà, con la conseguente ignoranza della classe media sui problemi delle città, le sue due più potenti invettive in musica: The Revolution Will Not Be Televised e Whitey on the Moon, incluse nel suo primo album, A New Black Poet -Small Talk at 125th & Lennox, inciso nel 1970 in collaborazione con uno stuolo di musicisti jazz. Nelle note di copertina, il tributo di Gil ai più grandi esponenti dell’orgoglio nero e della musica nera: John Coltrane, Otis Redding, Billie Holiday, il drammaturgo Langston Hughes, Malcolm X, il cofondatore delle Black Panthers Huey Newton e Nina Simone.
Addio fratello! La rivoluzione non sarà televisivizzata!