Wilmer Val
L’inglese Val Wilmer (1941) è considerata una delle più grandi fotografe di musica al mondo nonché critica e giornalista musicale. Fin da giovanissima, ascoltando le registrazioni di classici come Fats Waller e Bessie Smith, sviluppò uno stretto rapporto con il jazz. A 17 anni un suo primo articolo sul cantante blues Jesse Fuller fu accettato da “Jazz Magazine”. Militante femminista e supporter del Black Liberation Movement, iniziò a scrivere regolarmente per “Down Beat”, “Melody Maker” e le altre maggiori riviste del settore. A questi articoli unì ben presto le sue capacità di fotografa, illustrando i suoi testi con le immagini dei musicisti non solo sul palco ma anche nella vita quotidiana. Ha ritratto centinaia di artisti a partire da Louis Armstrong, John Coltrane, Duke Ellington, Miles Davis, Muddy Waters, John Lee Hooker e tutti i maggiori cantanti blues, e poi Aretha Franklin, Big Mama Thornton, Esther Phillips, Supremes, per passare a Bob Dylan, Jimi Hendrix, Yardbirds, Beatles, Rolling Stones, e documentando anche eventi storici come il concerto dei Clash al Rock Against Racism carnival ad Hackney nel 1978.
I suoi lavori fotografici sono presenti nelle collezioni della National Portrait Gallery, al Victoria and Albert Museum di Londra, l’Arts Council of Great Britain Collection, alla Smithsonian Institution, presso il Musée d’Art Moderne di Parigi, al Fotografiska Museet di Stoccolma e il Schomburg Center for Research in Black Culture, presso la New York Public Library.
Tra i suoi altri libri, Jazz People (1970), il libro fotografico The Face of Black Music e l’autobiografico Mama Said There’d Be Days Like This. Ha fatto parte del comitato editoriale del The New Grove Dictionary of Jazz, in cui ha scritto 63 voci e ha stilato 35 articoli per l’Oxford Dictionary of National Biography.