dal capitolo 4

John Reed cabla al “Call” la notizia dell’insurrezione bolscevica
La guarnigione di Pietrogrado, i marinai di Kronstadt e la Guardia rossa, che insieme costituiscono l’intera forza militare bolscevica, hanno sconfitto la notte scorsa l’esercito di Kerenskij, forte di 7000 tra cosacchi, junker (gli allievi delle accademie militari) e artiglieri, che dava l’assalto alla capitale.
La tentata insurrezione degli “junker” di domenica, guidata dal Comitato di salvezza nazionale comprendente menscevichi (i socialisti moderati) e cadetti (i democratico- costituzionali), e stata soffocata dai marinai di Kronstadt, che hanno assaltato un mezzo corazzato e una stazione telefonica, oltre all’accademia degli “junker”.
Sono arrivate centinaia di delegati all’Istituto Smol’nyj, il quartier generale del governo rivoluzionario e dei consigli, per recare ai bolscevichi la solidarieta dei soldati al fronte. E la rivoluzione, la lotta di classe che vede schierati contro la borghesia il proletariato, gli operai, i soldati e i contadini. Lo scorso marzo c’e stata solo una rivoluzione preliminare. In questo momento, il proletariato sta trionfando.
La base dei Consigli [Soviet] degli operai, dei soldati e dei contadini1 ha assunto il controllo, sotto la guida di Lenin e Trockij. Il loro programma consiste nel dare la terra ai contadini, socializzare le risorse naturali e le industrie e ottenere l’armistizio e una conferenza democratica di pace. Lo straordinario, immenso potere dei bolscevichi sta nel fatto che il governo Kerenskij ha bellamente ignorato i desideri delle masse come sono stati espressi nel programma dei bolscevichi, cioe pace, terra e controllo dei lavoratori sulle industrie.
L’intera insurrezione e un emozionante spettacolo di organizzata azione di massa proletaria, di coraggio e generosita. Stamattina ero sulla scena della messa in fuga degli junker che difendevano il Palazzo d’inverno da parte delle truppe dei soviet. Nel pomeriggio, ho assistito all’apertura dell’Assemblea panrussa dei soviet. In serata, son stato testimone dell’assalto al Palazzo d’Inverno, entrandovi assieme ai primi soldati bolscevichi.
Ho visto membri della Duma andare a morire disarmati con il Governo provvisorio. Sono stato presente all’arresto dei ministri.
Ero all’incontro della Duma municipale (il consiglio comunale) la mattina del 26, quando menscevichi, cadetti e altri si sono schierati contro i bolscevichi, formando un Comitato di salvezza nazionale. Durante la notte, ho assistito a una tempestosa assemblea dei reggimenti cittadini per decidere da che parte stare; poi, sono stato alla riunione dei Consigli all’Istituto Smol’nyj 2 ed ero presente alla dichiarazione per la pace e per la terra, all’approvazione del decreto che abolisce la pena di morte e alla presa in carico del governo da parte dei Consigli con la formazione di un nuovo esecutivo.
Poi, il 9 novembre, ho visto crescere il movimento controrivoluzionario borghese. La Duma municipale s’e recata a mezzanotte alla fortezza di Pietro e Paolo per far visita ai prigionieri, e il 10 hanno iniziato a girare voci in tutta la citta dell’arrivo di Kerenskij con le sue truppe. Sono andato a Tsarskoe Selo3, dove ho visto ripiegare i soldati bolscevichi. I preparativi di guerra sono stati fatti a mezzanotte all’Istituto Smol’nyj. L’11, le fabbriche sono state chiuse e la Guardia rossa ha ricevuto ordine di andarsene.
L’intera citta e scesa in strada, uomini, donne e bambini, armati di vanghe e fucili. La stazione telefonica e l’Hotel Astoria sono stati occupati dagli junker, per essere poi riconquistati dai marinai bolscevichi.
Il 12, si sono svolte battaglie vittoriose contro le truppe di Kerenskij a Pulkovo, Krasnoe Selo, Kolpino, Tsarskoe Selo e Gatchina.
Sono andato al fronte assieme alla Guardia rossa.
Il movimento per dare tutto il potere ai Consigli stava montando da molto tempo. Il tentativo delle masse di costringere i Consigli a prendere il potere in luglio e sfociato nella cosiddetta insurrezione bolscevica, soffocata dai partiti socialisti di centro, guidati da Liber, Dan, Tsereteli, Gots e cosi via, che tenevano il potere stretto in pugno.
L’impotenza del Governo provvisorio ha suscitato grande malcontento e disgusto e ha portato alla crescita stupefacente dei bolscevichi, accelerata anche dalla decisione del gruppo Liber-Dan di premere per una coalizione con i cadetti, contro il volere dell’Assemblea democratica tenutasi a settembre…