- Traduzione: Stefano Valenti
- Pagine: 224
- Collana: Underground
- Prezzo: € 17,00
- ISBN: 9788888865362
- Data Uscita: 30/10/2010
“Non chiamateli hippie e nemmeno punk: loro sono i Crass”. Inghilterra, 1977. Mentre nelle città divampa il fuoco della ribellione, un cottage dell’Essex diventa il quartier generale dei Crass, artisti e pensatori radicali che danno vita all’anarcopunk. Non un semplice genere musicale, ma un movimento e una filosofia basati su vita in comune, veganesimo, anti-razzismo, performance, iconoclastia, femminismo, pacifismo e anarchia.
Storia della band che ha attaccato l’establishment politico e musicale e definito l’etica punk del fai da te, fondando l’omonima etichetta e producendosi i dischi. E in breve tempo arrivò a vendere più degli AC/DC.
La storia dei Crass – con foto – racconta l’altra faccia del movimento rivoluzionario che ha ispirato un’intera generazione e centinaia di emuli soprattutto in Italia e in Germania, ed è ben lontana dall’esaurire il suo potenziale sovversivo.
Joe Strummer: “Sono un fenomeno molto diffuso. Esistono tanti di quei fan dei Crass in Europa che non te lo immagini!”.
Du Noyer: “Ho incontrato i Crass settimana scorsa”.
Joe Strummer: “Davvero? Come sono?”.
Du Noyer: “Molto più piacevoli di quanto tu possa immaginare”.
Penny Rimbaud (batterista della band): “Eravamo arrabbiati proprio perché consapevoli delle possibilità esistenti. È questo a produrre la rabbia più grande di tutte. Lo eravamo perché sapevamo che attraverso la cooperazione era possibile produrre il proprio cibo, proteggersi e nutrirsi. Se lo sai non hai più scuse, e noi ne eravamo la prova”.